Italia | Friuli Venezia Giulia
PRESENTAZIONE
À la recherche du temps perdu e della Bellezza
Ho iniziato a fare vino per tornare alla terra dove sono nata, ritrovare la mia identità, la mia storia familiare, sognando di riconquistare la fattoria andata perduta. Mio bisnonno era un nobile proprietario toscano, il quale a metà dell’800, aveva acquistato una proprietà nella campagna della Maremma, bonificata dal Granduca di Toscana Cosimo II, dedicandosi all’attività agricola, coltivando la vite e producendo vino, olio e allevando bestiame.
Iniziando questo mio viaggio, citando Proust ‘...à la recherche du temps perdu’ ho scoperto una grande passione per la vite e per il miracoloso percorso che questa compie per diventare Vino.
Vengo da studi umanistici e da esperienze legate al teatro, al cinema, all’Arte figurativa. Ho trasferito nel fare vino la mia appassionata ricerca della Bellezza. Nel 2018 ho conosciuto Pierpaolo Sirch, colui che ha elevato, insieme con Marco Simonit, la tecnica di potatura della vite e creato un ‘metodo scientifico di potatura ‘ riconosciuto in tutto il mondo. É diventato un compagno di vita e di lavoro. Mi sono trasferita nella sua terra, l’antico Forum Iulii, oggi ‘Friuli’ , nei Colli Orientali, al confine con la Slovenia. Abbiamo scelto questo territorio di inestimabile bellezza e ricchezza culturale enoica , con l’intento di valorizzare i suoi vitigni autoctoni come il Friulano, la Malvasia, la Ribolla gialla, il Picolit, il Refosco dal peduncolo rosso, che nella zona dei Colli Orientali trovano forse una delle loro espressioni più alte e apprezzabili, e su due vitigni internazionali quali lo Chardonnay e il Merlot che in questa terra sono divenuti interpreti protagonisti.
Seguiamo con cura le vigne, prediligendo quelle vecchie e di collina, sapendo che la qualità e la personalità di un vino sono il frutto non solo di un microclima e un terreno adatti alla vite, ma soprattutto di una viticoltura consapevole, dove tecnica, buon senso e esperienza si fondono. Lotta integrata, potatura invernale, scelta dei germogli, diradamento dei grappoli d’uva, selezione accurata dei grappoli in vendemmia, rigorosamente raccolti in cassetta, sono pratiche consuete. In cantina, il nostro proposito è di intervenire ‘in sottrazione’, come l’artista su un blocco di marmo, lo stretto necessario per accompagnare la sua metamorfosi. Vinifico le uve rosse in piccoli contenitori, follando manualmente e utilizzando quando è possibile il torchio tradizionale per separare il mosto dalle vinacce. Il nostro progetto è incentrato a esprimere l’identità e l’unicità di noi stessi e di un territorio, il Friuli, che Pierpaolo conosce bene e che io e mia figlia Aloisa abbiamo imparato ad amare, e interpretare con la sensibilità e la ricerca di bellezza che ci appartengono, la VITE, il segno più tangibile della nostra memoria storica e della nostra eredità culturale.
Le origini cultuali del vino testimoniano l’antico legame dell’uomo con la dionisica bevanda. Vino è Terroir, è unicità, materia alchemica, filosofale e catartica. Per me non è solo un'attività agricola, imprenditoriale, ma è un'esperienza interiore, una riconciliazione con la Natura, la rivelazione di ciò che siamo e la vigna è il mio locus amoenus.
Utilizzando un’espressione flaubertiana potrei affermare: “Le vin… c’est moi, c’est nous”.
Augusta, Aloisa, Pierpaolo.
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© 2018 Pellegrini Spa - P.Iva / C.F.: 00224980169 - REA Bergamo 74820 - Cap. Soc. € 149.500 i.v.
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